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Poesie sulla bicicletta
QUANDO VADO IN BICI
Quando vado in
bici
mi piace
andarci con gli amici
altrimenti mi sento solo
e
mi annoio.
Quando vado in bici
mi piace
la compagnia
cosi
stò in allegria.
Quando vado in bici
però
non scelgo
la
città
c'è troppo smog
per carità !
_____________________________
UN GIRO IN BICI
Io sono un ragazzo
e
mi diverto
facendo un giro in bici
con tanti amici.
Poi la
bici
la ripongo
e subito mi ripropongo
di divertirmi anche
domani
allo stesso modo.
______________________________
La macchina
la prendo
la uso
la sfrutto
la botto
l'ammacco
ma
la bicicletta
non la sfioro neanche
per un pelo.
______________________________
Quando vado in bicicletta
mi sembra d'esser su una vetta
l'aria mi
batte sul viso
e sulle mie labbra si stampa un sorriso.
______________________________
Il piacere della bicicletta
di Alfredo Oriani
"Il piacere della
bicicletta è quello stesso della
libertà, forse meglio di una liberazione andarsene ovunque, ad
ogni
momento, arrestandosi alla prima velleità di un capriccio, senza
preoccupazioni come per un cavallo, senza servitù come in treno.
La bicicletta siamo ancora noi , che vinciamo lo spazio e il
tempo;
stiamo in bilico e quindi nella indecisione di un giuoco colla
tranquilla
sicurezza di vincere; siamo soli senza nemmeno il contatto colla
terra,
che le nostre ruote sfiorano appena, quasi in balia del vento,
contro il
quale lottiamo come un uccello.
Non è il viaggio o la sua economia nel compierlo che ci
soddisfa,
ma la facoltà appunto di interromperlo e di mutarlo, quella poesia
istintiva di una improvvisazione spensierata, mentre una forza
orgogliosa
ci gonfia il cuore di sentirci così liberi.
Domani la carrozzella automobile ci permetterà viaggi più
rapidi e
più lunghi, ma non saremo più né così liberi né così soli: la
carrozzella non potrà identificarsi con noi come la bicicletta,
non
saranno le nostre gambe che muovono gli stantuffi, non sarà il
nostro
soffio che la spinge nelle salite.
Seduti come in un treno non ci tornerà più l’illusione di
essere
giovani, correndo coll’impeto stesso della giovinezza; non avremo
trionfato del vento, non ci saremo ritemprati nella fatica al sol;
ma la
nuova macchina c’imporrà le preoccupazioni dei propri guasti non
riparabili al momento, c’impedirà di sognare, perché non potremo
più
guidarla istintivamente, e ci darà il senso doloroso del limite,
appunto
perché separata da noi, sospinta da una forza che non può fondersi
colla
nostra"..
______________________________
La
bicicletta, rondine d'argento
di Cesare
Angelini
Quando vado in
bici
mi piace
andarci con gli amici
altrimenti mi sento solo
e
mi annoio.
Quando vado in bici
mi piace
la compagnia
cosi
stò in allegria.
Quando vado in bici
però
non scelgo
la
città
c'è troppo smog
per carità !
_____________________________
UN GIRO IN BICI
Io sono un ragazzo
e
mi diverto
facendo un giro in bici
con tanti amici.
Poi la
bici
la ripongo
e subito mi ripropongo
di divertirmi anche
domani
allo stesso modo.
______________________________
La macchina
la prendo
la uso
la sfrutto
la botto
l'ammacco
ma
la bicicletta
non la sfioro neanche
per un pelo.
______________________________
Quando vado in bicicletta
mi sembra d'esser su una vetta
l'aria mi
batte sul viso
e sulle mie labbra si stampa un sorriso.
______________________________
Il piacere della bicicletta
di Alfredo Oriani
"Il piacere della
bicicletta è quello stesso della
libertà, forse meglio di una liberazione andarsene ovunque, ad
ogni
momento, arrestandosi alla prima velleità di un capriccio, senza
preoccupazioni come per un cavallo, senza servitù come in treno.
La bicicletta siamo ancora noi , che vinciamo lo spazio e il
tempo;
stiamo in bilico e quindi nella indecisione di un giuoco colla
tranquilla
sicurezza di vincere; siamo soli senza nemmeno il contatto colla
terra,
che le nostre ruote sfiorano appena, quasi in balia del vento,
contro il
quale lottiamo come un uccello.
Non è il viaggio o la sua economia nel compierlo che ci
soddisfa,
ma la facoltà appunto di interromperlo e di mutarlo, quella poesia
istintiva di una improvvisazione spensierata, mentre una forza
orgogliosa
ci gonfia il cuore di sentirci così liberi.
Domani la carrozzella automobile ci permetterà viaggi più
rapidi e
più lunghi, ma non saremo più né così liberi né così soli: la
carrozzella non potrà identificarsi con noi come la bicicletta,
non
saranno le nostre gambe che muovono gli stantuffi, non sarà il
nostro
soffio che la spinge nelle salite.
Seduti come in un treno non ci tornerà più l’illusione di
essere
giovani, correndo coll’impeto stesso della giovinezza; non avremo
trionfato del vento, non ci saremo ritemprati nella fatica al sol;
ma la
nuova macchina c’imporrà le preoccupazioni dei propri guasti non
riparabili al momento, c’impedirà di sognare, perché non potremo
più
guidarla istintivamente, e ci darà il senso doloroso del limite,
appunto
perché separata da noi, sospinta da una forza che non può fondersi
colla
nostra"..
______________________________
La
bicicletta, rondine d'argento
di Cesare
Angelini
La
bicicletta è indice di equilibrio, suscitando il miracolo di Certi
fatti
nascosti, di mani occulte che sorreggono: la parabola evangelica del
camminare sulle acque; se hai fede, i tuoi piedi calmano l'onde e
cammini;
se cessa la fede, sommergi.
La bicicletta è la trascrizione della energia in equilibrio,
l’esaltazione
dello slancio, l'immagine visibile del vento.
Tendenzialmente vola; rade ma non tocca la terra.
Vola, cioè ascende. Ha la
gentilezza ardita di volersi appoggiare ai cuscini dell'aria,
morbidi,
soffici, diffidando del terreno. Nuda
come un ponte, rigida come un cerchio, tuttavia curva, si piega,
ripete la
linea dei levriere, elegantissima. Ha
la bellezza delle formule elementari, naturali e insieme
geometriche.
Si smaterializza, si scorpora, nasconde se stessa nella
trasparenza
della velocità e dello slancio. Si
può dire di lei quel che si dice del violino; ha raggiunto la sua
perfezione per sempre; ha toccato il limite della semplicità.
Definitiva
nel brivido metallico della sua nudità balenante.
E ha il pudore del silenzio.
Lo rompe solo col suo trillo fresco, garrulo, primaverile,
femminile,
uccellesco.
E’ gaudiosa, conversativa, spiritosa.
Ogni giro di ruota è un discorso, teso su una sua
piccola imperfezione, la denuncia subito con uno strano
stridìo che
dà pena, come di colomba colpita, di allegria ferita. Ha una sua
ortografia
esatta. Nel segreto dei suoi congegni è d'una delicatezza squisita.
La
scorrevolezza dei suoi perni emula quella d'un orologio fabbricato
nella
più pura atmosfera della Alpi svizzere.
E’ la silenziosa compagna del viaggiatore: sollecita le sue
puntualità, partecipa ai suoi pensieri ma non li turba.
Continua a correre da sé.
I suoi incidenti sono le spine, i chiodi, i sassi aguzzi:
le
amarezze della strada. .Anch’ella. ha i suoi momenti di stanchezza,
d'accasciamento: le gomme a terra: e quella sua aria di creatura
sconfitta,
umiliata, dà la sensazione di partecipare a un umano destino.
________________________
Bicicletta
Verde gialla oppure turchese
mi porta veloce tra le vie del paese
che cada la pioggia o che soffi il vento
di andar in bici son sempre contento.
Sfreccio tra le vie di ogni contrada
e ti faccio un gestaccio se mi tagli la strada;
drin drin drin fa il campanello
per salutar sia questo che quello.
Però mi spiace di doverla legare
per non farla dal brigande rubare,
la mia bici mi par rattristata
quando al palo la lascio legata.
Perciò ascolta ladro bastardo
in questo momento da qui io ti parlo:
non provar a toccar la mia bici
altrimenti ti faccio mangiar dai miei mici!
____________________________________
_________________
Le mie Foto
Score E-Bike anno 2020: Score Bike
- Nr. 074 uscite. - Nr. 009 uscite
Score E-Bike anno 2020: Score Bike
- Nr. 074 uscite. - Nr. 009 uscite
- ore di pedalate: 280:30 - ore di pedalata: 09:17
- Km. 3.264 - Km. 0160
- Dislivello +: 112.494 mt. - Dislivello +: 1.706 mt..
- Quota max: 2.596 mt. - Quota max: 773 mt.
- Km. 3.264 - Km. 0160
- Dislivello +: 112.494 mt. - Dislivello +: 1.706 mt..
- Quota max: 2.596 mt. - Quota max: 773 mt.
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