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www.mondoalpino.itUN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
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Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
Beppe Conti 16/06/2009
Una vita come un romanzo, un odissea infinita, una fine tragica e assurda, poveri, indimenticabile, straordinario Marco. E noi che si ricordano di lui con sentimento infinito e immutabile affetto desiderio di portare di nuovo in primo luogo i suoi trionfi, la sua grandezza come campione che ha fatto il sogno folle.
Marco Pantani, nato a Cesena il 13 gennaio 1970. Ma la sua città natale è stato Cesinatico, il porto canale, il mare, le suggestioni di una giovinezza ormai scomparsa da tempo. La famiglia è quella di Papa Paolo, che in ufficio Records si chiamava Ferdinando, della adorata mamma Tonina, del sisiter Laura, che però chiama tutti Manola.
Papà era un idraulico, mamma gestiva un chiosco per la vendita di piadine, panini, bibite e gelati. Hanno lavorato sodo per garantire un futuro migliore per i loro figli appena arrivati.
Little Marco è cresciuto, come molti altri bambini negli anni 70 'tra i giochi schooland. Gli piaceva footballand si immaginava come ala sinistra, il piccolo e veloce, ma in realtà la goalmouth lo vide da lontano, spazzato via da area di rigore i difensori più grande e più decisivo di lui. E l'allenatore lo teneva spesso in panchina.
Così quasi per caso, andò in cerca di nuove emozioni che unisce un gruppo di ragazzi che erano con entusiasmo pedalando in bicicletta nel club locale dedicato a Fausto Coppi. Lui ancora non possedeva una bicicletta da corsa, però ha subito catturato l'attenzione degli assistenti dei ragazzi perché con la sua moto standard ha usato per meglio molti di coloro che sulle moto da corsa.
A scuola Marco è stato buono, ma non si diverte. Meglio la bicicletta incursioni anche perché c'era il suo primo fan di sostenerlo con grande entusiasmo. Suo nonno Sotero.
Quando Marco ha raggiunto l'età di 12 anni il nonno gli regala la sua prima moto da corsa vera, una Vicini (campione romagnolo del periodo classico) rosso fiamma.
Marco adorava la moto, fino al punto di tenerlo nel bagno durante l'inverno, per pulire meglio, per smantellare e mettere insieme, con grande rabbia di mamma Tonina.
La stagione delle prime gare ha rivelato un mondo nuovo. La squadra, come già spiegato, è la Fausto Coppi di Cesinatico, Nicola Amaducci è meccanico prima.
E il 22 aprile 1984 la prima vittoria, che è stato indimenticabile. A 14 Narco battere tutti a causa Castagnole, poi ha vinto anche a Serravalle, a Pieve Quinta, ha vinto fnally arrampicata, la salita amata, a Pieve di Noce.
Queste vixtories non è passata inosservata ed è stato chiamato nella squadra Regionale per i campionati debuttante italiano a Isernia. A che età la scelta aveva il gusto per la maglia azzurra ...
Una vita come un romanzo, un odissea infinita, una fine tragica e assurda, poveri, indimenticabile, straordinario Marco. E noi che si ricordano di lui con sentimento infinito e immutabile affetto desiderio di portare di nuovo in primo luogo i suoi trionfi, la sua grandezza come campione che ha fatto il sogno folle.
Marco Pantani, nato a Cesena il 13 gennaio 1970. Ma la sua città natale è stato Cesinatico, il porto canale, il mare, le suggestioni di una giovinezza ormai scomparsa da tempo. La famiglia è quella di Papa Paolo, che in ufficio Records si chiamava Ferdinando, della adorata mamma Tonina, del sisiter Laura, che però chiama tutti Manola.
Papà era un idraulico, mamma gestiva un chiosco per la vendita di piadine, panini, bibite e gelati. Hanno lavorato sodo per garantire un futuro migliore per i loro figli appena arrivati.
Little Marco è cresciuto, come molti altri bambini negli anni 70 'tra i giochi schooland. Gli piaceva footballand si immaginava come ala sinistra, il piccolo e veloce, ma in realtà la goalmouth lo vide da lontano, spazzato via da area di rigore i difensori più grande e più decisivo di lui. E l'allenatore lo teneva spesso in panchina.
Così quasi per caso, andò in cerca di nuove emozioni che unisce un gruppo di ragazzi che erano con entusiasmo pedalando in bicicletta nel club locale dedicato a Fausto Coppi. Lui ancora non possedeva una bicicletta da corsa, però ha subito catturato l'attenzione degli assistenti dei ragazzi perché con la sua moto standard ha usato per meglio molti di coloro che sulle moto da corsa.
A scuola Marco è stato buono, ma non si diverte. Meglio la bicicletta incursioni anche perché c'era il suo primo fan di sostenerlo con grande entusiasmo. Suo nonno Sotero.
Quando Marco ha raggiunto l'età di 12 anni il nonno gli regala la sua prima moto da corsa vera, una Vicini (campione romagnolo del periodo classico) rosso fiamma.
Marco adorava la moto, fino al punto di tenerlo nel bagno durante l'inverno, per pulire meglio, per smantellare e mettere insieme, con grande rabbia di mamma Tonina.
La stagione delle prime gare ha rivelato un mondo nuovo. La squadra, come già spiegato, è la Fausto Coppi di Cesinatico, Nicola Amaducci è meccanico prima.
E il 22 aprile 1984 la prima vittoria, che è stato indimenticabile. A 14 Narco battere tutti a causa Castagnole, poi ha vinto anche a Serravalle, a Pieve Quinta, ha vinto fnally arrampicata, la salita amata, a Pieve di Noce.
Queste vixtories non è passata inosservata ed è stato chiamato nella squadra Regionale per i campionati debuttante italiano a Isernia. A che età la scelta aveva il gusto per la maglia azzurra ...
Ospite- Ospite
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
Non sapevo dell'esistenza di questo thread...
Pur essendo giovane e solo da poco più di un anno appassionato di ciclismo (preferendo comunque le ruote grasse), ricordo quel fenomeno chiamato Pirata....
Quanti pomeriggi di fine anni 90 incollato alla tv, ad aspettare che le pendenze si facessero proibitive prer vederlo all'opera, mentre tutti gli altri umani che conoscevo se ne stavano ammollo in spiaggia...
Ha segnato un epoca. Peccato sia diventato troppo grande per sè stesso e per chi lo circondava. è stato una vittima del sistema ciclismo purtroppo. Non se lo meritava, perchè oltre allo sportivo, era una gran brava persona...
è grazie a lui che mi sono appassionato alla salita, ed ogni volta che scatto sui monti dietro casa, lasciandomi qualche amico alle spalle, penso a lui.
Pirata, sei unico.
Pur essendo giovane e solo da poco più di un anno appassionato di ciclismo (preferendo comunque le ruote grasse), ricordo quel fenomeno chiamato Pirata....
Quanti pomeriggi di fine anni 90 incollato alla tv, ad aspettare che le pendenze si facessero proibitive prer vederlo all'opera, mentre tutti gli altri umani che conoscevo se ne stavano ammollo in spiaggia...
Ha segnato un epoca. Peccato sia diventato troppo grande per sè stesso e per chi lo circondava. è stato una vittima del sistema ciclismo purtroppo. Non se lo meritava, perchè oltre allo sportivo, era una gran brava persona...
è grazie a lui che mi sono appassionato alla salita, ed ogni volta che scatto sui monti dietro casa, lasciandomi qualche amico alle spalle, penso a lui.
Pirata, sei unico.
ammiraglio87- Cubista indafaratus
-
Numero di messaggi : 106
Data d'iscrizione : 19.08.09
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
ammiraglio87 ha scritto:Non sapevo dell'esistenza di questo thread...
Pur essendo giovane e solo da poco più di un anno appassionato di ciclismo (preferendo comunque le ruote grasse), ricordo quel fenomeno chiamato Pirata....
Quanti pomeriggi di fine anni 90 incollato alla tv, ad aspettare che le pendenze si facessero proibitive prer vederlo all'opera, mentre tutti gli altri umani che conoscevo se ne stavano ammollo in spiaggia...
Ha segnato un epoca. Peccato sia diventato troppo grande per sè stesso e per chi lo circondava. è stato una vittima del sistema ciclismo purtroppo. Non se lo meritava, perchè oltre allo sportivo, era una gran brava persona...
è grazie a lui che mi sono appassionato alla salita, ed ogni volta che scatto sui monti dietro casa, lasciandomi qualche amico alle spalle, penso a lui.
Pirata, sei unico.
grazie per le belle parole.......pure io ho incominciato ad amare il ciclismo seguono Pantani
Ospite- Ospite
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
ho partecipato alla Selle Italia di Cervia la scorsa settimana, ed è sempre toccante percorrere le strade sulle quali si allenava Pantani
ParkWayDrive- Cubista nullafacentis
-
Numero di messaggi : 1068
Data d'iscrizione : 19.01.09
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
ParkWayDrive ha scritto:ho partecipato alla Selle Italia di Cervia la scorsa settimana, ed è sempre toccante percorrere le strade sulle quali si allenava Pantani
non dirlo a me,io quando ho fatto il terminillo ero emozionata,anche se ho fatto solo un pezzo perché il giro era su sterrato.
Ospite- Ospite
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
Escursioni guidate sulle strade del pirata.
Se qualcuno vuole abbandonare per un po le ruote grasse e divertirsi sui percorsi storici del pirata, dove lui si testava prima di importanti eventi, a voi il link.
https://www.facebook.com/group.php?gid=106073156090543&v=wall&ref=search
Se qualcuno vuole abbandonare per un po le ruote grasse e divertirsi sui percorsi storici del pirata, dove lui si testava prima di importanti eventi, a voi il link.
https://www.facebook.com/group.php?gid=106073156090543&v=wall&ref=search
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
bravo fabio,vedo che segui sempre questo topic
Ospite- Ospite
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
II CARPEGNA MI BASTA!
Anche se in ritardo segnalo che domenica si corre la gran fondo di MTB " il carpegna mi basta" celebre frase di marco in risposta ad una domanda di un giornalista sull'uso del cardiofrequenzimetro.
Il percorso prevede anche il passaggio davanti al cippo intitolato a Marco!
A voi il Link del video di presentazione.
http://www.ilcarpegnamibasta.it/mtb-il-carpegna-mi-basta-presentazione.html
Gran bel modo, del mondo delle ruote grasse, di ricordare un campione della bdc!
Anche se in ritardo segnalo che domenica si corre la gran fondo di MTB " il carpegna mi basta" celebre frase di marco in risposta ad una domanda di un giornalista sull'uso del cardiofrequenzimetro.
Il percorso prevede anche il passaggio davanti al cippo intitolato a Marco!
A voi il Link del video di presentazione.
http://www.ilcarpegnamibasta.it/mtb-il-carpegna-mi-basta-presentazione.html
Gran bel modo, del mondo delle ruote grasse, di ricordare un campione della bdc!
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
...................Aspettando il TOUR.....................
La corsa a tappe più amata da marco......anche se gli ha girato le spalle nel momento più buio
La corsa a tappe più amata da marco......anche se gli ha girato le spalle nel momento più buio
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
MEMORIAL MARCO PANTANI
http://www.pantanichannel.it/memorial/ita.html
http://www.pantanichannel.it/memorial/ita.html
Ospite- Ospite
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
domenica si corre la gran fondo Charly Gaul: quale migliore occasione per ricordare la profonda amicizia che si era creata fra i 2 grandi scalatori.
ricordo a tutti gli appassionati di BDC che la pantanissima 2010 si avvicina:partecipate!!!!!!
ricordo a tutti gli appassionati di BDC che la pantanissima 2010 si avvicina:partecipate!!!!!!
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
perché divento triste?????????mi viene il magone.........(ConCu)
ecco alcune frasi dette da Marco.....
Non c'è supermarket dove si compra la grinta: o ce l'hai, o non ce l'hai. Puoi avere il tecnico migliore, lo stipendio più alto e tutti gli stimoli di questo mondo, ma quando sei al limite della fatica sono solo le tue doti ad aiutarti.
Se puoi vincere, devi farlo!
Quando c'è la salita sono il più forte e tutti lo sanno!
C'è chi mi giudica con molta cattiveria, ormai la tendenza è di far notizia con le cose negative. Ma ci si abitua a tutto: certi giornalisti, se li conosci li eviti, così non ti uccidono.
Per vincere Pantani non ha bisogno del doping ma ha bisogno delle salite.
Vado così forte in salita per abbreviare la mia agonia.
Mi spiace ma non tornerò mai più quello di prima. Ridiventerò competitivo, ma non sarò più quello di prima, perché ho subito una grandissima ingiustizia.
Mi spiace che molte persone che mi hanno portato tra le stelle mi hanno ributtato nelle stalle.
Quando stacchi tutti e arrivi da solo, la vittoria ha il sapore del trionfo.
A volte c'è chi paga per tutti e chi incassa per tutti.
ecco alcune frasi dette da Marco.....
Non c'è supermarket dove si compra la grinta: o ce l'hai, o non ce l'hai. Puoi avere il tecnico migliore, lo stipendio più alto e tutti gli stimoli di questo mondo, ma quando sei al limite della fatica sono solo le tue doti ad aiutarti.
Se puoi vincere, devi farlo!
Quando c'è la salita sono il più forte e tutti lo sanno!
C'è chi mi giudica con molta cattiveria, ormai la tendenza è di far notizia con le cose negative. Ma ci si abitua a tutto: certi giornalisti, se li conosci li eviti, così non ti uccidono.
Per vincere Pantani non ha bisogno del doping ma ha bisogno delle salite.
Vado così forte in salita per abbreviare la mia agonia.
Mi spiace ma non tornerò mai più quello di prima. Ridiventerò competitivo, ma non sarò più quello di prima, perché ho subito una grandissima ingiustizia.
Mi spiace che molte persone che mi hanno portato tra le stelle mi hanno ributtato nelle stalle.
Quando stacchi tutti e arrivi da solo, la vittoria ha il sapore del trionfo.
A volte c'è chi paga per tutti e chi incassa per tutti.
Ospite- Ospite
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
ConCubina ha scritto:perché divento triste?????????mi viene il magone.........(ConCu)
ecco alcune frasi dette da Marco.....
Non c'è supermarket dove si compra la grinta: o ce l'hai, o non ce l'hai. Puoi avere il tecnico migliore, lo stipendio più alto e tutti gli stimoli di questo mondo, ma quando sei al limite della fatica sono solo le tue doti ad aiutarti.
Se puoi vincere, devi farlo!
Quando c'è la salita sono il più forte e tutti lo sanno!
C'è chi mi giudica con molta cattiveria, ormai la tendenza è di far notizia con le cose negative. Ma ci si abitua a tutto: certi giornalisti, se li conosci li eviti, così non ti uccidono.
Per vincere Pantani non ha bisogno del doping ma ha bisogno delle salite.
Vado così forte in salita per abbreviare la mia agonia.
Mi spiace ma non tornerò mai più quello di prima. Ridiventerò competitivo, ma non sarò più quello di prima, perché ho subito una grandissima ingiustizia.
Mi spiace che molte persone che mi hanno portato tra le stelle mi hanno ributtato nelle stalle.
Quando stacchi tutti e arrivi da solo, la vittoria ha il sapore del trionfo.
A volte c'è chi paga per tutti e chi incassa per tutti.
SniperCUBE- Cubista nullafacentis
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Numero di messaggi : 1366
Data d'iscrizione : 05.02.10
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
CI HAI DATO MILLE EMOZIONI...E MOLTO DI PIU'...
Restituite al Museo la maglia di Pantani !!!!!!!
Nella notte tra sabato e domenica, rubata in Fiera la maglia gialla che Marco Pantani ha conquistato al Tour dei France del 1998. L'appello del Museo del ciclismo del Ghisallo.
http://www.gazzetta.it/Ciclismo/12-11-2010/restituite-museo-711787760471.shtml
Restituite al Museo la maglia di Pantani !!!!!!!
Nella notte tra sabato e domenica, rubata in Fiera la maglia gialla che Marco Pantani ha conquistato al Tour dei France del 1998. L'appello del Museo del ciclismo del Ghisallo.
http://www.gazzetta.it/Ciclismo/12-11-2010/restituite-museo-711787760471.shtml
Ospite- Ospite
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
nemmeno io........ho i brividi,non riesco a capire
Ospite- Ospite
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
ConCubina ha scritto:nemmeno io........ho i brividi,non riesco a capire
Una sola spiegazione, la mamma degli imbecilli è sempre incinta!!
Ospite- Ospite
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
che schifo.. ho letto anch'io della notizia.
le speculazioni poi su Pantani sono continue, come la vendita della bici che gli sarebbe appartenuta, solo qualche settimana fa..
le speculazioni poi su Pantani sono continue, come la vendita della bici che gli sarebbe appartenuta, solo qualche settimana fa..
ParkWayDrive- Cubista nullafacentis
-
Numero di messaggi : 1068
Data d'iscrizione : 19.01.09
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
Buon natale a tutti i tifosi di marco, ma sopratutto a coloro che lo rimpiangono con tanta tristezza, e lo stimano ogni giorno di più !
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
giovedi 13 SAREBBE STATO IL 41ESIMO COMPLEANNO DEL GRANDE MARCO...
Ospite- Ospite
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
come sapete si avvicina il terribile giorno in cui il nostro Capitano è volato Lassù.. Dobbiamo ricordarlo in ogni momento.. lui è sempre accanto a noi.. ma ci manca tanto..
il 14 febbraio è l'anniversario della sua morte.....
il 14 febbraio è l'anniversario della sua morte.....
Ospite- Ospite
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
RICORDO DEL GRANDE MARCO
14 febbraio: per tutti il giorno degli innamorati, delle coppie, degli scambi d’affetto e di regali. Ma non tutti gli innamorati possono essere completamente felici in questo giorno. Chi ama le due ruote nel giorno di San Valentino proverà sicuramente unvuoto dentro. 14 febbraio 2004:sono già sette anni che Marco Pantani ha lasciato il ciclismo, lo sport, la vita. Da quel maledetto giorno, ogni corsa ha acquisito un velo di malinconia; di campioni ne nasceranno sicuramente altri, ma difficilmente ci sarà un nuovo Pantani. Marco aveva un modo di correre assolutamente fuori dal comune, i ciclisti più forti stanno sempre in testa al gruppo per evitare cadute o incidenti ma lui no, lui stava tranquillamente in coda aspettando il pane per i suoi denti: la salita. Non appena la strada iniziava ad impennarsi il suo sguardo cambiava, sceglieva il momento giusto, lanciava la sua bandana e scattava, scattava fino a rimanere solo, solo sulla cima della montagna.
Il suo modo di interpretare il ciclismo lo ha fatto amare da milioni di persone e purtroppo lui non era preparato a ciò. Marco era un ragazzo normale, tranquillo, timido, e con tutte le paure e fragilità di una persona normale. Dopo quel giorno a Madonna di Campiglio nel 1999 non è più tornato lo stesso, si è sentito tradito, forse lui stesso ha tradito, ma sicuramente tutto ciò è stato insopportabile e sono uscite le sue fragilità.
14 febbraio: per tutti il giorno degli innamorati, delle coppie, degli scambi d’affetto e di regali. Ma non tutti gli innamorati possono essere completamente felici in questo giorno. Chi ama le due ruote nel giorno di San Valentino proverà sicuramente unvuoto dentro. 14 febbraio 2004:sono già sette anni che Marco Pantani ha lasciato il ciclismo, lo sport, la vita. Da quel maledetto giorno, ogni corsa ha acquisito un velo di malinconia; di campioni ne nasceranno sicuramente altri, ma difficilmente ci sarà un nuovo Pantani. Marco aveva un modo di correre assolutamente fuori dal comune, i ciclisti più forti stanno sempre in testa al gruppo per evitare cadute o incidenti ma lui no, lui stava tranquillamente in coda aspettando il pane per i suoi denti: la salita. Non appena la strada iniziava ad impennarsi il suo sguardo cambiava, sceglieva il momento giusto, lanciava la sua bandana e scattava, scattava fino a rimanere solo, solo sulla cima della montagna.
Il suo modo di interpretare il ciclismo lo ha fatto amare da milioni di persone e purtroppo lui non era preparato a ciò. Marco era un ragazzo normale, tranquillo, timido, e con tutte le paure e fragilità di una persona normale. Dopo quel giorno a Madonna di Campiglio nel 1999 non è più tornato lo stesso, si è sentito tradito, forse lui stesso ha tradito, ma sicuramente tutto ciò è stato insopportabile e sono uscite le sue fragilità.
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ParkWayDrive- Cubista nullafacentis
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Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
Gran Fondo Pantanissima che si svolgerà a Cesenatico il giorno 11/09/2011.
http://www.pantani.it/
http://www.pantani.it/
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Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
alcune di quelle salite le ho già affrontate alla nove colli
è sempre un'emozione
è sempre un'emozione
ParkWayDrive- Cubista nullafacentis
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Numero di messaggi : 1068
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Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
08/03/2011
Tonina Pantani, 11 domande a Di Rocco
Il caso Contador, culminato per ora con l’assoluzione dello spagnolo. Il caso Basso, riammesso dopo due anni con tutti i diritti che merita. Di Luca, rientrato con pena dimezzata dopo una positività. E persino Riccò, che prima di incappare nell’ultimo incidente, era stato accolto a braccia aperte da gruppo e dal professor Sassi in persona.
«Un corridore non è solo numeri – aveva detto Sassi – dietro ogni atleta c’è un uomo che merita di essere capito».
Riccò faceva comodo agli organizzatori si è sentito dire, ma Pantani non faceva comodo a nessuno? E possibile che nessuno noti la differenza fra queste positività e queste ammissioni di colpa e quel semplice caso di ematocrito troppo alto?
Tonina Pantani ha perciò deciso di rivolgere delle domande dirette al presidente della Fci Renato Di Rocco, per farsi una ragione e capire, se è possibile capire, il perché verso suo figlio fu ordita invece una macchinazione di stampa e di inchieste così aspra.
E Di Rocco ha risposto, ammettendo sostanzialmente l’anomalia di quel caso e confermando gli errori che finora erano stati evidenziati soltanto dai tifosi più vicini.
Tonina Pantani - Nei giorni dopo Campiglio, il comportamento nei confronti di Marco a suo avviso è stato corretto o c'è stata una reazione spropositata da parte dell'ambiente e dei giornali?
Renato Di Rocco - "La vicenda di Campiglio, che ha lasciato un solco profondo nell’animo di Marco, si è riversata inevitabilmente anche sui sui tifosi e sul mondo del ciclismo, vista la grandezza del personaggio e proprio per questo Marco ha vissuto un vero e proprio assedio mediatico. Tanto più spropositato in quanto basato, nel caso specifico, su criteri di controllo inadeguati dal punto di vista scientifico".
Tonina Pantani - Lei si sarebbe comportato allo stesso modo, sapendo di avere davanti il corridore più popolare d'Italia?
Renato Di Rocco - "Assolutamente no".
Tonina Pantani - Lei sarebbe andato a parlare con Marco, per cercare di capire o semplicemente fargli sentire la vicinanza della Fci?
Renato Di Rocco - "Sono sempre più convinto che il dialogo costruttivo, nel rispetto della persona, sia il modo migliore di comprendere l’individuo. Il dialogo è crescita, continua e costante".
Tonina Pantani - Crede che la Fci lo abbia tutelato? Avrebbe dovuto farlo oppure non era suo compito?
Renato Di Rocco - "La Federazione Ciclistica Italiana ha il dovere di tutelare l’atleta ed i suoi diritti in quanto individuo, ma anche l’obbligo di analizzare, verificare ed andare a fondo di qualsiasi vicenda".
Ma questo non fu fatto. Nessuno si prese la briga di approfondire il discorso, tutelare l’individuo, neppure sei mesi dopo quando alla luce della nuova normativa in tema di controllo della salute, si scoprì che Pantani non sarebbe stato da fermare.
Tonina Pantani - Crede sia stato giusto da parte del presidente Ceruti venire a casa di Marco a chiedergli di confessare?
Renato Di Rocco - "Non credo comunque giusto qualsiasi tipo di confessione coercitiva. Eppoi sono assolutamente contrario alla confusione di ruoli".
Tonina Pantani - Sa spiegarsi per quale motivo a distanza di tanti anni ci sono reazioni diverse e più pacate verso atleti trovati positivi?
Renato Di Rocco - "Non parlerei di reazioni diverse, ma di diverse situazioni, diversi atleti, diverso modo di fare sport ed anche informazione".
Tonina Pantani - Quando, da uomo di ciclismo, entra in un bar e legge o sente che Pantani a Campiglio fu fermato per doping pensa sia giusto oppure sente la volontà di spiegare?
Renato Di Rocco - "Il punto è che Marco non fu fermato per doping, ma a fini cautelari per la salute in base a valori approssimativi dal punto di vista scientifico allora stabiliti. L'errore fu impostare su questa vicenda una campagna antidoping assolutamente demagogica e senza riscontri di contrasto effettivo. Così si è dato al sospetto il valore di prova. Ma su Marco l'ultimo giudizio l'ha dato la gente, ricordandolo come il “Pirata” che si alza sulla sella, getta la bandana a terra e si prepara all’ultimo chilometro in salita, la sfida più dura".
Tonina Pantani - Crede sia giusto da parte nostra voler fare luce su quel controllo?
Renato Di Rocco - "Non credo sia giusto avere dei rimpianti per qualcosa che non si è fatto, a maggior ragione se si ha la volontà di procedere in un campo così delicato con rigore, in base a prove di fatto, riscontri e confessioni".
Ma i rimpianti non si possono impedire. Così come non si può impedire a una famiglia di voler vedere più chiaro in una vicenda in cui stampa e federazione agirono contro l’atleta, mentre il suo stesso entourage si dimostrò incapace di gestire una vicenda che sarebbe stata governabile nelle settimane successive e invece si trasformò in un dramma senza via d’uscita.
Tonina Pantani - Crede sia giusto da parte nostra chiedere giustizia, visto che quel controllo sei mesi dopo fu cambiato e con la normativa di oggi Marco non sarebbe stato fermato?
Renato Di Rocco - "Per la normativa e i criteri allora in vigore, lo stop era inevitabile. Semmai, bisognava avere maggiore cautela prima di approvarli e soprattutto, non strumentalizzare dopo le conseguenze del tutto prevedibili".
Tonina Pantani - Quale crede sia stato il ruolo di Pantani nella crescita del ciclismo?
Renato Di Rocco - "Marco Pantani era il ciclismo. Ha suscitato emozioni che non si vivevano da anni. Grazie alla continua attività della Fondazione a lui dedicata, Marco avrà sempre un ruolo nella crescita del ciclismo".
Tonina Pantani - Di fronte alle critiche degli anni dopo, il fatto che al Giro d'Italia e al Tour de France ci siano ancora moltissimi striscioni che lo ricordano le fa pensare che Pantani fosse davvero il diavolo oppure che nei suoi confronti ci sia stata una campagna mediatica eccessiva?
Renato Di Rocco - "Marco Pantani è ricordato dai suoi tifosi per le straordinarie imprese che nessuno potrà mai cancellare".
Una federazione, di cui Di Rocco pur non faceva parte, che non tutelò Pantani, quindi il ciclismo.
Un presidente federale, Ceruti, che tentò di estorcere una confessione.
Un controllo che non andava approvato, perché avrebbe inevitabilmente innescato delle strumentalizzazioni.
Nello stesso giorno in cui il Tas recepisce le istanze dell’Uci e condanna a due anni Pellizotti, che il tribunale antidoping italiano aveva assolto, si fa largo il dubbio che troppo spesso l’istituzione condanni l’uomo per difendere le sue istanze.
Fu così anche con il Pirata. Mai l’Uci avrebbe ammesso che quel controllo era imperfetto e mai lo farà. Che il presidente della Fci Di Rocco, che per giunta è anche vicepresidente dell’Uci, abbia accettato di parlarne non può che essere spinta ulteriore verso la ricerca della verità. La gente invece, quella che sulle strade aspetta ancora il suo capitano, la verità l’ha sempre conosciuta.
Articolo tratto dal mondo di marco pantani http://www.pantani.it/index.php
ognuno tragga le sue conclusioni. Fabio
Tonina Pantani, 11 domande a Di Rocco
Il caso Contador, culminato per ora con l’assoluzione dello spagnolo. Il caso Basso, riammesso dopo due anni con tutti i diritti che merita. Di Luca, rientrato con pena dimezzata dopo una positività. E persino Riccò, che prima di incappare nell’ultimo incidente, era stato accolto a braccia aperte da gruppo e dal professor Sassi in persona.
«Un corridore non è solo numeri – aveva detto Sassi – dietro ogni atleta c’è un uomo che merita di essere capito».
Riccò faceva comodo agli organizzatori si è sentito dire, ma Pantani non faceva comodo a nessuno? E possibile che nessuno noti la differenza fra queste positività e queste ammissioni di colpa e quel semplice caso di ematocrito troppo alto?
Tonina Pantani ha perciò deciso di rivolgere delle domande dirette al presidente della Fci Renato Di Rocco, per farsi una ragione e capire, se è possibile capire, il perché verso suo figlio fu ordita invece una macchinazione di stampa e di inchieste così aspra.
E Di Rocco ha risposto, ammettendo sostanzialmente l’anomalia di quel caso e confermando gli errori che finora erano stati evidenziati soltanto dai tifosi più vicini.
Tonina Pantani - Nei giorni dopo Campiglio, il comportamento nei confronti di Marco a suo avviso è stato corretto o c'è stata una reazione spropositata da parte dell'ambiente e dei giornali?
Renato Di Rocco - "La vicenda di Campiglio, che ha lasciato un solco profondo nell’animo di Marco, si è riversata inevitabilmente anche sui sui tifosi e sul mondo del ciclismo, vista la grandezza del personaggio e proprio per questo Marco ha vissuto un vero e proprio assedio mediatico. Tanto più spropositato in quanto basato, nel caso specifico, su criteri di controllo inadeguati dal punto di vista scientifico".
Tonina Pantani - Lei si sarebbe comportato allo stesso modo, sapendo di avere davanti il corridore più popolare d'Italia?
Renato Di Rocco - "Assolutamente no".
Tonina Pantani - Lei sarebbe andato a parlare con Marco, per cercare di capire o semplicemente fargli sentire la vicinanza della Fci?
Renato Di Rocco - "Sono sempre più convinto che il dialogo costruttivo, nel rispetto della persona, sia il modo migliore di comprendere l’individuo. Il dialogo è crescita, continua e costante".
Tonina Pantani - Crede che la Fci lo abbia tutelato? Avrebbe dovuto farlo oppure non era suo compito?
Renato Di Rocco - "La Federazione Ciclistica Italiana ha il dovere di tutelare l’atleta ed i suoi diritti in quanto individuo, ma anche l’obbligo di analizzare, verificare ed andare a fondo di qualsiasi vicenda".
Ma questo non fu fatto. Nessuno si prese la briga di approfondire il discorso, tutelare l’individuo, neppure sei mesi dopo quando alla luce della nuova normativa in tema di controllo della salute, si scoprì che Pantani non sarebbe stato da fermare.
Tonina Pantani - Crede sia stato giusto da parte del presidente Ceruti venire a casa di Marco a chiedergli di confessare?
Renato Di Rocco - "Non credo comunque giusto qualsiasi tipo di confessione coercitiva. Eppoi sono assolutamente contrario alla confusione di ruoli".
Tonina Pantani - Sa spiegarsi per quale motivo a distanza di tanti anni ci sono reazioni diverse e più pacate verso atleti trovati positivi?
Renato Di Rocco - "Non parlerei di reazioni diverse, ma di diverse situazioni, diversi atleti, diverso modo di fare sport ed anche informazione".
Tonina Pantani - Quando, da uomo di ciclismo, entra in un bar e legge o sente che Pantani a Campiglio fu fermato per doping pensa sia giusto oppure sente la volontà di spiegare?
Renato Di Rocco - "Il punto è che Marco non fu fermato per doping, ma a fini cautelari per la salute in base a valori approssimativi dal punto di vista scientifico allora stabiliti. L'errore fu impostare su questa vicenda una campagna antidoping assolutamente demagogica e senza riscontri di contrasto effettivo. Così si è dato al sospetto il valore di prova. Ma su Marco l'ultimo giudizio l'ha dato la gente, ricordandolo come il “Pirata” che si alza sulla sella, getta la bandana a terra e si prepara all’ultimo chilometro in salita, la sfida più dura".
Tonina Pantani - Crede sia giusto da parte nostra voler fare luce su quel controllo?
Renato Di Rocco - "Non credo sia giusto avere dei rimpianti per qualcosa che non si è fatto, a maggior ragione se si ha la volontà di procedere in un campo così delicato con rigore, in base a prove di fatto, riscontri e confessioni".
Ma i rimpianti non si possono impedire. Così come non si può impedire a una famiglia di voler vedere più chiaro in una vicenda in cui stampa e federazione agirono contro l’atleta, mentre il suo stesso entourage si dimostrò incapace di gestire una vicenda che sarebbe stata governabile nelle settimane successive e invece si trasformò in un dramma senza via d’uscita.
Tonina Pantani - Crede sia giusto da parte nostra chiedere giustizia, visto che quel controllo sei mesi dopo fu cambiato e con la normativa di oggi Marco non sarebbe stato fermato?
Renato Di Rocco - "Per la normativa e i criteri allora in vigore, lo stop era inevitabile. Semmai, bisognava avere maggiore cautela prima di approvarli e soprattutto, non strumentalizzare dopo le conseguenze del tutto prevedibili".
Tonina Pantani - Quale crede sia stato il ruolo di Pantani nella crescita del ciclismo?
Renato Di Rocco - "Marco Pantani era il ciclismo. Ha suscitato emozioni che non si vivevano da anni. Grazie alla continua attività della Fondazione a lui dedicata, Marco avrà sempre un ruolo nella crescita del ciclismo".
Tonina Pantani - Di fronte alle critiche degli anni dopo, il fatto che al Giro d'Italia e al Tour de France ci siano ancora moltissimi striscioni che lo ricordano le fa pensare che Pantani fosse davvero il diavolo oppure che nei suoi confronti ci sia stata una campagna mediatica eccessiva?
Renato Di Rocco - "Marco Pantani è ricordato dai suoi tifosi per le straordinarie imprese che nessuno potrà mai cancellare".
Una federazione, di cui Di Rocco pur non faceva parte, che non tutelò Pantani, quindi il ciclismo.
Un presidente federale, Ceruti, che tentò di estorcere una confessione.
Un controllo che non andava approvato, perché avrebbe inevitabilmente innescato delle strumentalizzazioni.
Nello stesso giorno in cui il Tas recepisce le istanze dell’Uci e condanna a due anni Pellizotti, che il tribunale antidoping italiano aveva assolto, si fa largo il dubbio che troppo spesso l’istituzione condanni l’uomo per difendere le sue istanze.
Fu così anche con il Pirata. Mai l’Uci avrebbe ammesso che quel controllo era imperfetto e mai lo farà. Che il presidente della Fci Di Rocco, che per giunta è anche vicepresidente dell’Uci, abbia accettato di parlarne non può che essere spinta ulteriore verso la ricerca della verità. La gente invece, quella che sulle strade aspetta ancora il suo capitano, la verità l’ha sempre conosciuta.
Articolo tratto dal mondo di marco pantani http://www.pantani.it/index.php
ognuno tragga le sue conclusioni. Fabio
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
i tifosi di marco fanno anche questo.......http://www.percorsi-gps.com/articles_176_mtb-Il-Carpegna-e-bello-anche-se-non-pedalabile.html
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
IL CARPEGNA MI BASTA!
Domenica ai nastri di partenza si sono presentati in 1147.
1147, tra atleti ed escursionisti, che non hanno voluto perdere l'appuntamento con questa sesta edizione
Domenica ai nastri di partenza si sono presentati in 1147.
1147, tra atleti ed escursionisti, che non hanno voluto perdere l'appuntamento con questa sesta edizione
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
oggi seguendo il tour si è parlato di Pantani e ieri hanno fatto vedere il tour del 2000(monte calvo)spettacolo.....
Ospite- Ospite
Re: UN UOMO SOLO AL COMANDO...E' IL PIRATA MARCO PANTANI!
Ciao Biker
io ho avuto la fortuna di conoscerlo poco prima che entrasse nella MercatoneUno una squadra fatto apposta per lui, lo visto pedalare nei colline e monti di Terracina e dintorni, lo visto un paio di volte all'arrivo del giro d'Italia, ho un ricordo molto forte da lui mi ha spinto la voglia di andare sulla bdc che compro poco dopo una Bianchi gialla e andai a scollinare, ma il destino purtroppo sappiamo come è andata, ci mancherai Pantani.
Ciao Marco
io ho avuto la fortuna di conoscerlo poco prima che entrasse nella MercatoneUno una squadra fatto apposta per lui, lo visto pedalare nei colline e monti di Terracina e dintorni, lo visto un paio di volte all'arrivo del giro d'Italia, ho un ricordo molto forte da lui mi ha spinto la voglia di andare sulla bdc che compro poco dopo una Bianchi gialla e andai a scollinare, ma il destino purtroppo sappiamo come è andata, ci mancherai Pantani.
Ciao Marco
Gran Fondo PANTANISSIMA 2011
venerdì 9 settembre alle ore 15.00 - 11 settembre alle ore 22.00
Ospite- Ospite
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